martedì 10 gennaio 2012

Non c'è uscita

Questo blog ormai è diventato una droga per me. Qui ripongo un sostegno importante ormai per tirare avanti, dove posso trovare uno sfogo immediato senza grosse conseguenze. La bella parentesi del Giappone è finita e il ricordo, anche se sono passati solo pochi giorni, è ormai lontano. Sono tornato alla quotidianità, e alla solita malinconia e tristezza che la contraddistingue. Sopratutto stasera, appena uscito dall' ufficio ho sentito un senso di vuoto, di solitudine. Oltrepassata quella porta, io sono solo. Non intendo dire che non ho amici, ma che sono senza quella persona che vorrei al mio fianco. Quanto bello sarebbe uscire dall'ufficio, con un sorriso tirare fuori il telefono dalla tasca e chiamare la proprio ragazza per sentirla, per raccontarle come è andata la giornata. Mi manca proprio, e non stò parlando di avere una ragazza qualsiasi, perchè quello oggi potrei averla, ma ho detto di no. Voglio quella giusta, quella a cui dire "TI AMO" ogni volta che la vedo e che la sento, dirle che mi manca ogni volta che è distante, baciarla ogni attimo che lei è vicino a me, e coccolarla quando siamo assieme a letto. Questo con una qualsiasi ragazza non riuscirei proprio a farlo. Mi sento proprio perso senza la mia metà. Una volta che ho conosciuto l'amore, non posso più farne a meno e stare senza. Mi capita ancora ogni tanto di pensare alla Giorgia. Oggi per sbaglio, sistemando le foto del Giappone, sono entrato in una cartella chiamata "varie" e li c'erano alcune foto di me e lei assieme. Per fortuna appena le ho visto ho chiuso subito, ma purtroppo la mente è più veloce di qualsiasi cosa e fa presto a farti fare pensieri che ti fanno stare male. Continuo ogni giorno a contare quanti mesi sono che ci siamo lasciati. Stasera stavo quasi per scriverle, ma per fortuna non l'ho fatto. Le avrei scritto solo un "come stai", ma sarebbe solo servito a stare ancora più male. Questo week end sono uscito con Federico e siamo andati al Fish Market, insieme ad altri due ragazzi che non vedevo da un bel pò di tempo. Ho scoperto che si sono lasciati con le proprie ragazze dopo 6 e 7 anni. Sono davvero tanti anni. Se penso che io dopo "solo" 3 cominciavo già a vedere un futuro, ad immaginare una famiglia con lei, non so immaginare come siano stati loro. Infatti uno di loro due, che si è lasciato ad ottobre, mi ha detto che sta cercando di uscire tutte le sere per essere impegnato ed impegnare la mente per non pensare alla sua ex. Quando stasera sono salito in macchina per tornarmene a casa, non so perchè, ma sembrava una delle tante sere, in cui appena montato, tenevo premuto il pulsante 2 della tastiera del cell per chiamare la mia ragazza per fare due chiacchiere, per parlare di come era andata la giornata. Parlare di tutto e di niente, ma parlare con lei. Dopo essere tornato dal Giappone, stavo pensando di rimettermi a studiare il giapponese per andarmene da qua. Cambiare totalmente vita, paese. Ricominciare da capo tutto. Ma non è come andare in Spagna, Inghilterra. La lingua, il modo di vivere è completamente diverso da quello europeo. Avrei io la forza di volontà di mettermi a studiare una lingua così difficile ma sopratutto il coraggio di andarmene da quella che è sempre stata casa mia, la mia città, che fino a ieri dicevo che non avrei mai cambiato per nessun motivo? Può un viaggio nel paese dei proprio sogni mettere in discussione tutti quelli che sono stati dei punti fissi nella mia vita? Non lo so. Però qui non riesco più a vivere, a girare pagina. Come dicevo in un paio di post precedenti, nemmeno più il basket mi da sollievo. Anche quello era una droga per me, dove trovare riparo da tutti i problemi, dalle mie paure. Invece adesso non trovo nessun modo per liberare la mia mente, ad eccezione un pò del lavoro, ma non è assolutamente normale pensare che il lavoro possa farmi stare bene. Anche perchè anche in quello non ho nessun stimolo. Lavoro senza obbiettivi, alla giornata, ho poca voglia di fare. Mi sto veramente preoccupando. Non dico che sto diventando vecchio, perchè alla fine ho 26 anni, ma io fin da piccolo, mi vedevo presto con una casa, una famiglia, dei figli. Quello che è il sogno italiano. Invece, a 26 anni, mi trovo a casa, a scrivere e a piangere su questo blog. Mi sento dire da tutti, che sono giovane, che tutto si sistemerà, che quando meno te lo aspetti, la persona giusta arriva. Ho capito che sono solo parole di circostanza, di conforto. Alla fine, è vero, o è vero per me, i soldi non fanno la felicità, un bel lavoro non ti rende felice, avere tanti amici non ti rende felice. A me manca l'amore. Alla fine qual è lo scopo dell'essere umano nella vita? E'quello di trovare l'anima gemella e di creare una famiglia, di dare alla luce dei figli che a loro volta dovranno creare un futuro. Io , a 26 anni sono in cerca di questa mia metà che renda la mia vita felice e completa. Ogni volta che sto male per questa cosa, e ormai è una cosa quotidiana, che si ripete ogni sera che salgo in macchina, sento che la mia anima come la mia salute si logorano giorno per giorno. E' come se mi pugnalassi in petto e girassi il coltello nella piaga senza invece provare ad estrarlo e rimarginare la ferita. Se penso alle foto del Giappone, ai momenti che ho passato li, a quello che ho fatto, a tutte le persone che ho conosciuto, non riesco a pensare di avere due personalità così diverse per non dire opposte. Una sempre sorridente e con voglia di fare casino con gli amici, l'altra sensibile e dolce in cerca dell'amore, ma allo stesso tempo triste e sola. Qual è il vero Dario? Quale delle tante facce sono io veramente? Secondo me, quando tutte le luci si spengono e calano le tenebre, è li che si scopre come è veramente una persona. Durante il giorno, con il lavoro, creiamo tante sfaccettature di noi stessi per farci piacere dalla gente, dai clienti, dalla quotidianità degli eventi. Quando questo finisce, si può tornare ad essere se stessi. Mi chiedo cosa posso fare io per superare questa cosa che ormai è diventata una malattia incurabile che mi sta logorando ogni giorno sempre di più.

Nessun commento: